L'Isola di Andromeda

Mitologia Norrena

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view post Posted on 2/9/2012, 13:35     +1   -1


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Isola di Andromeda

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Con mitologia norrena, mitologia nordica, mitologia vichinga o mitologia scandinava ci si riferisce alle credenze religiose pre-cristiane e alle leggende di popoli scandinavi, inclusi quelli che colonizzarono l'Islanda e le Isole Fær Øer, dove le fonti scritte della mitologia norrena furono assemblate. È da ritenersi pressoché separata da quella germanica (che include anche la strettamente correlata mitologia anglo-sassone), che è più tarda e con cui vi sono pochi punti in comune. La mitologia germanica è ricondotta da molti studiosi all'interno dell'ipotetica mitologia indoeuropea.
La mitologia norrena non è frutto di una "religione rivelata", in quanto priva di una fondazione storica individuale. Per la maggior parte dell'età vichinga venne trasmessa oralmente e le nostre conoscenze al suo riguardo sono principalmente basate su testi medievali (in particolare le due versioni dell'Edda), compilati successivamente all'introduzione del cristianesimo.
Nel folklore scandinavo, queste credenze sono durate a lungo anche successivamente al medioevo, in alcune aree rurali si sono conservate fino ai nostri giorni, venendo di recente rivivificate o reinventate, come l'Ásatrú o Odinismo. La mitologia norrena si è conservata anche come fonte d'ispirazione letteraria, produzioni teatrale, cinematografica e videoludica.

La maggior parte della mitologia norrena, trasmessa oralmente, è andata persa. Religiosi cristiani ne hanno recuperati e conservati frammenti più o meno corposi. I due nomi principali sono quelli di Snorri Sturluson (compilatore dell'Edda) e Saxo Grammaticus, autore delle Gesta Danorum. Questi autori adottano un'interpretazione evemeristica, per cui le divinità norrene sono eroi umani o sovrani divinizzati.
L'Edda in prosa fu scritta probabilmente tra il 1222 e il 1225 da Snorri Sturluson (è detta per questo anche Edda di Snorri). Nelle intenzioni dell'autore dovrebbe essere un manuale per aspiranti poeti. La costruzione delle complesse metafore poetiche (note come Kenningar) alla base della poesia norrena, tuttavia, richiede un'ampia conoscenza del retroterra mitologico, che qui Snorri espone estesamente.
L'Edda in poesia (detta anche Edda di Sæmundr, in quanto erroneamente attribuita all'erudito Sæmundr il Saggio) fu scritta sempre nel XIII secolo. Tuttavia, i ventinove lunghi poemi che contiene risalgono a epoche di gran lunga anteriori, anche sino al IX o X secolo. Di questi, undici trattano delle divinità, altri di eroi leggendarî, come il celebre Sigurðr, il Sigfrido della germanica Canzone dei Nibelunghi.
Oltre a queste fonti sono sopravvissute diverse leggende nel folklore orale scandinavo, e centinaia di luoghi nella Scandinavia prendono il nome dagli dei. Esistono anche numerose pietre runiche, o che ritraggono scene della mitologia norrena, come la pesca di Thor, Odino che cavalca Sleipnir, Odino divorato da Fenrir, Hyrrokkin che cavalca verso il funerale di Baldr. In Danimarca è stata ritrovata una pietra che ritrae Loki con mustacchi arricciati come un dandy e le labbra cucite. Ci sono anche immagini più piccole: figurine che ritraggono Odino (con un occhio solo), Thor (con il suo martello) e Freyr.

Cosmologia

Secondo la mitologia norrena la terra si chiama Miðgarðr (lett. "recinto centrale"; vedi anche Terra di Mezzo). Circondata dalle acque, alla sua sommità si trova Asgarðr, la dimora degli dei, raggiungibile unicamente tramite Bifröst, il ponte dell'arcobaleno. I Giganti vivono all'esterno del mondo, al Nord, in un luogo chiamato Jötunheimr ("Paese dei giganti"). La dea Hel governa il sotterraneo regno omonimo, luogo predestinato ai defunti. Nel Sud vi è l'infuocato e misterioso reame di Muspell, il Múspellsheimr dimora dei giganti del fuoco. Ulteriori regioni dell'immaginario norreno sono Álfheimr dimora degli "elfi chiari" (ljósálfar), Svartálfaheimr dimora degli elfi oscuri (ma questa divisione tra elfi è fatta unicamente da Snorri), Niðavellir le miniere dei Nani.

Esseri soprannaturali

Le divinità sono divise in due classi: gli Æsir e i Vanir. La distinzione non è tuttavia netta: nel passato remoto le due fazioni si fronteggiarono in guerra, ma in seguito raggiunsero la pace, si scambiarono ostaggi e alcuni membri si unirono in matrimonio. Di determinate divinità non è chiara l'appartenenza a una delle due classi.
Alcuni studiosi hanno visto in questo racconto di successione divina una trasposizione dell'invasione delle tribù indoeuropee, che soppiantarono coi loro culti guerrieri le precedenti divinità agricole. Altri studiosi (come Georges Dumézil o Mircea Eliade) considerano la divisione tra Æsir e Vanir come l'espressione di una divisione strutturale delle diverse funzioni (divinità sovrane, guerriere e agricole) tipica delle religioni di supposta derivazione indoeuropea, e interamente spiegabile in tal senso.
Gli Æsir ed i Vanir sono generalmente nemici degli Jötnar (singolare Jötunn). Paragonabili ai Titani della mitologia greca, vengono chiamati Giganti, anche se alcuni suggeriscono, come alternative, "troll" e "demoni". Da notare comunque che gli Æsir discendono dagli Jötnar, e sia Æsir che Vanir possono unirsi con loro per generare figli, quando non sono dei mostri. Esistono due classi generali di giganti: Hrímþursar, i "giganti di brina", e i Múspellsmegir o "giganti di fuoco" anche detti "Figli di Muspell".
Celebri tra gli altri esseri sovrannaturali sono Fenrir il lupo e il Miðgarðsormr, il grande serpente che cinge il mondo, entrambi figli che il dio Loki ha avuto da una gigantessa. Altre creature spesso citate sono Huginn e Muninn ("pensiero" e "memoria"), i due corvi che mantengono informato Odino di tutto ciò che avviene nel mondo. Sleipnir, il cavallo a otto zampe di Odino, anch'esso figlio di Loki. Ratatosk, lo scoiattolo che scorrazza tra i rami di Yggdrasill, l'albero del mondo.
Come per molte altre religioni politeistiche, la mitologia presenta una debole opposizione tra Bene e Male, tipica invece delle tradizioni mediorientali. Loki, principio del disordine, in molte occasioni aiuta gli dei con la sua astuzia(per preservare l'ordine cosmico), ed in altrettante li insulta e ne causa i lutti. I Giganti, non tanto fondamentalmente malvagi, sono piuttosto rudi, vanagloriosi e incivili. L'opposizione è più dunque tra un Ordine e un Caos non impermeabili l'uno all'altro.

L'origine e la fine del mondo

L'origine e il destino del mondo sono descritti, anche se in modo molto confuso e criptico, nella Völuspá (La profezia della völva o Profezia della Veggente), contenuta nell' Edda Poetica.
Qui Odino evoca lo spirito di una völva (cioè, una veggente) perché gli racconti il passato ed il futuro. Pur riluttante, lo spirito deve cedere alle richieste di Odino, da sempre alla ricerca di nuova conoscenza, finché, dopo aver rivelato tutti i segreti del passato e del futuro, risprofonda nelle tenebre della morte.

Il passato


In principio c'erano il mondo del ghiaccio Niflheimr ed il mondo del fuoco Muspellsheimr e tra di essi Ginnungagap, un "vuoto sbadigliante", nel quale non viveva niente. Qui fuoco e ghiaccio si incontrarono, dando forma al gigante primordiale, Ymir e alla vacca cosmica, Auðhumla il cui latte nutrì Ymir. La mucca leccò il ghiaccio, dando forma al primo dio Buri, che fu il padre di Borr, padre a sua volta del primo Æsir, Óðinn, e dei suoi fratelli, Víli e Vé. Da Ymir discese invece la razza dei Giganti. Quindi i figli di Bor, Óðinn, Víli e Vé, uccisero Ymir e con il suo corpo formarono il mondo.
Gli dei regolavano il passaggio dei giorni e delle notti, così come delle stagioni. I primi esseri umani furono Askr ed Embla (frassino e olmo), formati dal legno e portati in vita ancora da Óðinn, Víli e Vé[1]. Sól è la dea del Sole, una figlia di Mundilfœri, data in sposa a Glenr. Ogni giorno cavalca nel cielo sul suo carro trainato da due cavalli chiamati Alsviðr e Árvakr. Sol è perennemente inseguita da Sköll, un lupo che vuole divorarla (probabile spiegazione delle eclissi), e che prima o poi la raggiungerà. Fratello di Sol è Máni, la Luna, anch'egli inseguito da un lupo, Hati. Uno scudo, chiamato Svalinn, si interpone tra la Terra e il Sole, per impedire che questi bruci il suolo con la sua eccessiva violenza.
La veggente descrive quindi il grande albero Yggdrasill e le tre norne che tessono le trame del fato ai suoi piedi. Quindi descrive la guerra primordiale tra Æsir e Vanir e l'omicidio di Baldr. A questo punto rivolge la sua attenzione al futuro.

L'avvenire

Al termine del tempo le forze del caos prenderanno il sopravvento, spezzando le loro catene. Guidate da Loki, daranno il via al Ragnarök, la battaglia finale tra la luce e la tenebra. Le due forze contrapposte si annienteranno a vicenda, distruggendo con loro l'intera creazione. Dalle sue ceneri, tuttavia, un nuovo mondo risorgerà, una nuova coppia originaria, Líf e Lífþrasir (salvatisi dal Ragnarök nascondendosi nel bosco di Hoddmímir o nel frassino Yggdrasill a seconda delle varie credenze), ripopolerà Miðgarðr, ricominciando così un ciclo di ascesa e decadenza.
Gli studiosi discutono sull'eventuale peso di un'influenza cristiana su queste ultime credenze.

Culto germanico



Centri della fede

Le tribù germaniche raramente o quasi mai costruirono templi nel senso moderno. Il Blót, la forma di adorazione praticata dagli antichi popoli Germanici e Scandinavi assomigliava a quella dei Celti e Baltici: poteva essere celebrata in boschi sacri o anche in casa e/o con un semplice altare di pietre impilate detto "horgr". Comunque sembra che siano esistiti alcuni centri religiosi importanti, come Skiringsal, Lejre e Uppsala. Adamo di Brema afferma che esisteva un Tempio a Uppsala con tre statue di legno di Thor, Odino e Freyr.

Sacerdoti


Mentre sembra che sia esistito qualcosa di simile a dei sacerdoti, questi non assunsero mai il carattere professionale e semiereditario dei druidi celti. Ciò perché le tradizione sciamanistica era mantenuta dalle donne, le Völva. Si dice che i re germanici abbiano avuto origine dall'ufficio sacerdotale. Il ruolo sacerdotale del re era in linea con il ruolo generale del godi che era il capo di un gruppo di famiglie imparentate (per questa struttura sociale vedi clan nordici) e che amministrava i sacrifici.

sacrifici umani

Il racconto unico di un testimone diretto di un sacrificio umano germanico sopravvive nella narrazione di Ibn Fadlan di un Sepoltura di nave Rus in cui una ragazza schiava si offrì volontariamente per accompagnare il suo signore nell'aldilà. Resoconti di seconda mano provengono da Tacito, Saxo Grammaticus e Adam Bremensis. La Heimskringla racconta del Re Svedese Aun che sacrificò nove dei suoi figli in uno sforzo di prolungare la sua vita fino a che i suoi sudditi gli impedirono di sacrificare l'ultimo figlio, Egil. Secondo Adam Bremensis i re Svedesi sacrificavano schiavi umani ogni nono anno durante i sacrifici di Yule al Tempio di Uppsala. Gli svedesi avevano il diritto non solo di eleggere il re, ma anche di deporlo e si dice che sia il re Domalde, che il re Olof Trätälja siano stati sacrificati dopo anni di carestia. Odino era associato alla morte per impiccagione e una probabile pratica del sacrificio Odinico mediante strangolamento ha un certo supporto archeologico nell'esistenza di cadaveri perfettamente conservati dall'acido delle torbiere dello Jutland (successivamente occupate dal popolo Danese), nelle quali furono gettati dopo esser stati strangolati. Un esempio è la Mummia di Tollund. Comunque non possediamo resoconti scritti che spieghino esplicitamente la causa di questi strangolamenti, che potrebbero ovviamente avere altre motivazioni.

interazione con il cristianesimo


Un importante problema nell'interpretare questa mitologia è che spesso i racconti più ravvicinati che sono giunti a noi risalgono all'epoca dei primi contatti con i cristiani. Come esempio sia l' Edda in Prosa che la Heimskringla sono state scritte da Snorri Sturluson nel XIII secolo, oltre duecento anni dopo l'evangelizzazione dell'Islanda intorno all'anno 1000 ed in un intenso clima politico antipagano in Scandinavia.
Generalmente tutta la letteratura della saga proviene dall'Islanda, un'isola remota e relativamente piccola; seppure nel clima di relativa tolleranza religiosa, il punto di vista di Sturluson era essenzialmente cristiano. Le copie dell'Heimskringla, che erano diffuse quanto la Bibbia nella Norvegia odierna, forniscono alcuni interessanti intuizioni sull'argomento. Snorri Sturluson introduce Odino come un signore della guerra mortale nell'Asia che acquisisce poteri magici, si insedia in Svezia e diviene un semidio successivamente alla sua morte. Dopo aver eroso la divinità di Odino, Sturluson racconta quindi la storia di un patto del re svedese Aun con Odino per prolungare la sua vita sacrificandogli i suoi figli. Successivamente nella Heimskringla racconta in dettaglio come i conversi al Cristianesimo come Sant'Olaf Haroldsson converte gli scandinavi al Cristianesimo.
n Islanda, cercando di evitare una guerra civile, il parlamento Islandese votò a favore dell'introduzione del cristianesimo, ma tollerò il paganesimo in ambito privato. Da ciò derivò un'atmosfera più tollerante che permise lo sviluppo della letteratura della saga, che è una finestra vitale per permetterci di comprendere meglio l'era pagana. Vedi anche Cristianesimo Germanico.
D'altra parte, in Svezia scoppiarono nell'XI secolo una serie di guerre civili che terminarono con l'incendio del Tempio di Uppsala.
I vichinghi si convertirono al Cristianesimo nel 960, dopo un miracolo compiuto da un prete di nome Poppone, che tenne in mano un ferro incandescente senza bruciarsi. Poppone disse che quella era la dimostrazione che Gesù era più grande di tutti gli dei vichinghi. Il re Aroldo ne convenne e si fece cristiano all'istante. Nel 1030 quasi tutti i vichinghi erano passati al Cristianesimo, ma sopravvissero alcuni gruppi fedeli al culto di Odino.
Ad esempio, nella vivace città commerciale di Bergen sono state rinvenute due iscrizioni runiche del XIII secolo, una che dice possa Thor riceverti, possa Odino possederti. La seconda è una galdra che dice Io incido rune di cura, Io incido rune di salvezza, una volta contro gli elfi, due volte contro i troll, tre volte contro le thurs. La seconda cita anche la pericolosa Valchiria Skagull.
Esistono poche altre testimonianze che vanno dal XIV secolo al XVIII secolo, ma il clero, come racconta Olao Magno nel 1555, scrisse della difficoltà di estinguere le vecchie credenze. La canzone di Þrymskviða pare essere stata particolarmente resistente, così come la romantica Hagbard e Signy, e sono state registrate versioni di entrambe nel XVII secolo ed anche nel XIX secolo. Nell'Ottocento e all'inizio del Novecento studiosi del folclore svedese hanno documentato le credenze popolari, scoprendo che sopravvivevano molte antiche tradizioni della mitologia norrena. Comunque queste erano ormai molto lontane dall'essere il sistema coeso raccontato da Snorri. Molte divinità furono dimenticate e solo Odino e l'uccisore di giganti Thor figurano in numerose leggende. Freyja viene a volte menzionata e Baldr sopravvive solo nelle leggende riguardanti alcuni toponimi.
Altri elementi della mitologia Nordica sono sopravvissuti senza essere percepiti come tali, specialmente quelli riguardanti gli esseri soprannaturali del Folklore scandinavo. Inoltre la fede norrena nel destino è stata molto solida fino a tempi recenti. Poiché l'inferno cristiano somiglia alla dimora dei morti della mitologia nordica, uno dei suoi nomi fu prestato dalla vecchia fede: Helvite, cioè punizione di Hel. Alcuni elementi delle tradizioni Yule furono preservati, come la tradizione svedese di uccidere il maiale a natale, che originariamente era parte del sacrificio a Frey.
Loki, per la sua natura traditrice, diabolica e crudele secondo alcune teorie è la versione nordica di Lucifero e del diavolo.

influenze moderne


In tempi più recenti ci sono stati tentativi, sia in Europa che negli Stati Uniti di rivivificare la vecchia religione pagana sotto il nome di Ásatrú o Odinismo. Nell'Islanda l'Ásatrú è stata riconosciuta ufficialmente come religione dallo stato nel 1973, legalizzando i suoi matrimoni, battesimi e altre cerimonie. In Danimarca è una religione ufficiale e legale, sebbene ancora discretamente nuova. Anche in Italia esistono dei fedeli che praticano i rituali del paganesimo germanico nella sua versione continentale dell'odinismo longobardo.

Sviluppi musicali

La mitologia norrena, nell'accezione del Canto dei Nibelunghi, ha ispirato Richard Wagner nella composizione delle quattro opere che compongono Der Ring des Nibelungen (L'anello del Nibelungo). Inoltre la mitologia norrena è il tema principale nei brani di molti gruppi metal, in particolare di quelli aderenti al genere Black Metal, Epic Metal e Viking Metal.

INFLUENZE SULLA LETTERATURA FANTASY E SUI GIOCHI DI RUOLO

I racconti di grandi guerrieri e maghi mortali hanno dato vita al genere della narrativa fantasy nel XX secolo.
Robert E. Howard ha preso in prestito estensivamente elementi della mitologia norrena in molti dei suoi lavori fantasy, tra cui la sua più famosa creazione Conan il Barbaro, un mercenario cimmero ed eroe di numerose storie brevi e novelle. Successivamente altri seguirono le sue orme. Poul Anderson ha scritto una serie di romanzi ambientati nel mondo nel mitologia norrena, tra cui La spada spezzata, La saga di Hrolf Kraki, La guerra degli dèi e, ispirandosi alle ballate danesi, I figli del tritone. Il primo racconto del ciclo di Harold Shea, di Lyon Sprague De Camp e Fletcher Pratt, trae la sua ambientazione da un episodio dell'Edda in prosa di Snorri Sturluson. La mitologia norrena è invece presente in misura minore, rispetto a quella anglosassone, nel Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien. Molti autori famosi come Robert Jordan, Terry Brooks, Raymond Feist, David Eddings, Tad Williams, Il gioco proibito di Lisa Jane Smith e altri, hanno preso in prestito elementi dalla mitologia norrena. L'intera saga de La Ragazza Drago, scritta da Licia Troisi, è basata sulla mitologia nordica.
Ciò aiutò il fantasy a svilupparsi come genere separato e d'altra parte la nascita del fantasy diede fiato ai giochi di ruolo, ai videogiochi, ad alcuni giochi di ruolo come Dungeons & Dragons o sul lavoro di autori (inclusi Tolkien ed Howard) e su molte mitologie (inclusa quella norrena).


INFLUENZE NELLA CULTURA POPOLARE

Molti dei personaggi del pantheon norreno sono stati adattati ed immessi nei fumetti dell'Universo Marvel con l'arrivo di Thor, uno dei supereoi pubblicato da più tempo. Personaggi del pantheon norreno sono anche eroi dell'anime giapponese Matantei Loki Ragnarok. Alcuni personaggi del manga giapponese Oh, Mia Dea! di Kosuke Fujishima sono ispirati anch'essi alla mitologia norrena: le tre dee protagoniste assieme al mortale Keiichi Morisato sono le Norne. Anche nella saga Saint Seiya vengono citati nomi e caratteristiche di personaggi della cultura Norrena adattati al ruolo dei combattenti fronteggiati dai cavalieri dello zodiaco durante le avventure situate ad Asgard.
 
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